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Design: l’icona diventa sostenibile

Quello della sostenibilità è un tema importantissimo, attuale e sempre più urgente. Le nostre scelte quotidiane, comprese quelle in materia di casa, hanno un impatto notevole sull’ambiente. Anche il mondo del design può fare molto per salvare il nostro pianeta.

La ricerca e la sperimentazione in questo senso hanno portato non solo a oggetti in materiali natuali, riciclati e riciclabili, ma anche a materiali completamente nuovi. Molti nuovi prodotti sono progettati nella visione di un’economia circolare, ma anche alcune icone del secolo scorso sono state riviste in versione ecosostenibile.

Vediamone due.

Componibili Bio, Kartell

Fonte immagine: madeindesign

Durante il Salone del Mobile 2019 Kartell ha presentato una nuova versione dei Componibili, progettati nel 1967 da Anna Castelli. Questo mobile contenitore è così diventato il primo arredo al mondo realizzato nella bio-plastica di BIO-ON, completamente naturale. Questo nuovo materiale deriva da scarti della produzione agricola che non entrano in competizione con il cibo per uomini e animali. Con un processo biologico questi scarti, una volta “aggrediti” dai microrganismi, danno origine a una biomassa di primissima qualità che è simile alla plastica.

Kartell ha sperimentato per primo nell’arredo questa bioplastica, stampandola a iniezione come le altre materie plastiche. I Componibili così realizzati sono disponibili nella versione a tre moduli in quattro colori naturali: crema e tre colori pastello (rosa, verde e giallo).

La ricerca sulla bioplastica si inserisce nel progetto Kartell loves the planet che vuole valorizzare la tutela dell’ambiente e le buone pratiche di sostenibilità, a partire dalla progettazione del prodotto e dell’intero processo produttivo, fino al packaging per arrivare al riciclo totale.

Sacco, Zanotta

Fonte immagine: thegoodlife

Sacco è davvero un’icona pop: chi non ricorda la scena di Fracchia nell’ufficio del direttore? Progettata dagli architetti Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro, è stata messa in produzione nel 1969. Per il cinquantesimo anniversario, Zanotta ha presentato una versione completamente green.

I materiali sono innovativi sia per il riempimento che per il rivestimento con una texture inedita: un fitto intreccio di linee in tre varianti cromatiche, progettato dal designer francese Pierre Charpin. L’interno, originariamente costituito da palline di polistirolo espanso ad alta resistenza (EPS), è ora sostituito da microsfere BioFoam® di Synbra. Questa bioplastica è ottenuta dalla canna da zucchero e ha proprietà paragonabili a quelle dell’EPS. BioFoam® è però costituita da materiali vegetali, quindi risorsa infinita; è inoltre biodegradabile, compostabile e resistente.

Il rivestimento é realizzato con ECONYL®, un filo di nylon rigenerato, interamente ricavato da reti da pesca raccolte dai fondali marini, scarti di tessuto e plastica industriale. Questo filo può essere rigenerato e rimodellato all’infinito senza usare altre risorse e ha le stesse qualità del nylon ricavato dal petrolio.

Sacco Goes Green è stata una limited edition numerata del 2019, ma da quest’anno entrerà nel catalogo Zanotta con gli stessi materiali, ma in diverse varianti cromatiche tinta unita.

Anche Zanotta ha intrapreso da tempo un percorso di consapevolezza sulla sostenibilità. Partendo dalla riduzione dell’impatto ambientale degli impianti e dei processi produttivi, punta all’obiettivo ‘zero emissioni’ da parte della sede produttiva di Nova Milanese. Rimane inoltre centrale in ogni progetto l’attenzione ai materiali che devono essere atossici e anallergici, riciclabili e non soggetti a rapida obsolescenza.

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